L’uomo è l’unico animale che non si adatta all’ambiente che trova ma modifica l’ambiente secondo la sua convenienza. La nascita dell’agricoltura, l’avvento dell’era industriale, hanno comportato un forte impatto ambientale: molte specie si sono estinte, alcune malattie di animali e piante si sono diffuse in zone dove erano assenti.
Attualmente lo sviluppo economico dipende dalla disponibilità di risorse che spesso si trovano nei paesi più poveri. La geografia politica si è modellata su questa esigenza. Le multinazionali alimentano le burocrazie corrotte di stati dittatoriali, rapinano la terra per indirizzarla alle monocolture estensive, abbattono le foreste per guadagnare terreno ai pascoli e fornire legname alle industrie che lo trasformano.
Lo “sviluppo” distorto che si genera provoca lo spostamento di intere popolazioni che migrano verso le città o emigrano creando tensioni dove i lavoratori sono già assillati dalla disoccupazione crescente,Alcuni elementi di riflessione:
Si sta organizzando una conferenza a Parigi, la conferenza delle parti (COP 21) nella quale si cercherà un compromesso per mitigare i cambiamenti climatici. Si prenderanno in esame le misure per ridurre l’aumento della temperatura media a 2 °C ovvero a 1.5 °C. Le altre 20 conferenze precedenti non hanno prodotto alcun risultato concreto. Sarà questa la volta buona?
AVAAZ all’ultimo G7 di Parigi ha consegnato ai potenti della terra una petizione tesa a azzerare l’uso dei combustibili fossili. La cancelliera tedesca Merkel ha detto che la Germania si sta muovendo in questa direzione e che conta di raggiungere questo obiettivo entro la fine del secolo. Ma sarà questo un impegno vincolante? e abbiamo davanti così tanto tempo? https://secure.avaaz.org/it/paris_here_we_come
Siamo cresciuti in una società in cui ognuno doveva puntare a diventare più ricco e in questo modo tutta la società si sarebbe sviluppata all’infinito. Questa economia ha prodotto i guasti che sono sotto gli occhi di tutti, ma forse non basta affidarsi alla scienza, forse occorre uno sforzo maggiore di elaborazione politica.
Papa Francesco nei suoi incontri invita i giovani a essere rivoluzionari non si capisce fino a che punto si debbano spingere e quale rivoluzione si invochi.Mario Cioni
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