CarI Amici,
per motivi che elenco e relativamente al punto 1 , seguiranno i commenti relativi agli altri punti.
I sostenitori della creazione di una cultura parsimoniosa dovrebbero spiegare come un calo del discutibile PIL, a causa della crisi economica, non ha portato benessere sociale e felicità; ma gli effetti di riduzione del reddito non si è distribuito equamente sulla popolazione ma ha colpito in modo drammatico la fascia più povera. La riduzione del reddito nazionale non si traduce automaticamente in una produzione più pulita o che utilizzi tecnologie rinnovabili. Spesso si traduce in un processo di regressione industriale in cui tecnologie obsolete e con maggiore impatto ambientale vengono preferite, come é avvenuto in Germania in questi anni di crisi con il ritorno a vecchie o nuove centrali a carbone.
Un nodo teorico da sciogliere riguarda l’efficienza energetica e più in generale l’innovazione tecnologica, la cui innovabilità non sono elementi fissi, ma sono funzioni della sviluppo scientifico-tecnologico. Basta pensare al rendimento dei motori che in oltre due secoli é passato da qualche per cento iniziale a circa 50-60% attualmente, quanto tempo ci vuole per arrivare a circa 80%??
Solo i progressi della scienza e della tecnologia hanno permesso di superare barriere fisiche per raggiungere risorse inesplorate d’idrocarburi e rendere sfruttabili giacimenti inesplorati di shale gas e petrolio non convenzionale (tight oil and shale gas) mediante la tecnologia (innovazione) della frattura idraulica delle roccie.
Nell’appello é ignorato il potenziale innovativo come motore di svuluppo e anche di sviluppo occupazionale.
Basta pensare che a metà dell’ottocento nell’America del Nord, l’olio di balena per illuminazione era diventato sempre più costoso, perché prossimo al suo picco di produzione e il numero di grandi cetacei, come il capidoglio, erano in continua diminuzione, cosa Fare? Scommetto che i firmatari dell’appello avrebbero suggerito di spegnere l’illuminazione e tornare al buio del medioevo. L’innovazione tecnogica ha risolto il problema, quando E.J. Drake realizzò il primo impianto di trivellazione moderna di petrolio, materiale abbondante e poco costoso rispetto all’olio di balena. In seguito, il mondo economico e industriale si rese conto che il petrolio non era solo un’alternativa all’olio di balena, ma poteva diventare il carburante principale per il trasporto e per altre applicazioni economiche e industriali. Così, nel secondo dopo guerra, il carbone ha dovuto cedere il suo primato al petrolio perché l’evoluzione della tecnologia del carbone non era riuscita a soddisfare le nuove necessità dell’economia dei paesi industrializzati, che richiedevano una fonte primaria più efficiente, flessibile, più pulita e facile da trasportare.
Alle fonti primarie fossili si é aggiunta l’energia nucleare da fissione e ora le nuove energie rinnovabili. Se tutte le fonti di energia primaria verranno utilizzate in modo sinergico e razionale si potrà affrontare con successo una transizione ad una economia neutra al carbonio (Economia basata sul metanolo, come combustibile liquido e sintetico) e permettere di accedere ad un mercato libero dell’energia a quei due miliardi di persone che attualmente ne sono esclusi.
Questo é l’inizio di una discussione per non discriminare nessuna fonte di energia primaria e contro una visione autoritaria della gestine dell’energia e delle risorse ambientali ( ho conosciuti gli orti di guerra e la politica autoritaria che ci stava dietro). La Chiave del nostro futuro é lo sviluppo della scienza e della tecnolgia per assicurare un’economia durevole e libera.
Ciccio
PS:Penso che Papa Francesco faccia concorenza a San Pio X per le sue posizione contro la modernità e in particolare contro lo sviluppo accelerato e l’uso della tecnologia, é molto simpatico però non condivido niente dell’enciclidca Laudato Sii
Ciccio
Francesco Oriolo
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