Intervento a cura di F. Oriolo
Ho fatto parte dal 2008 al 2013 del Comitato Scientifico sugli Incidenti Severi dello ”Institut de Radioprotection et de Sûreté Nucléaire, IRSN Francia”, che é il TSO (Tecnical Safety Organization) della “Autorité de sûreté nucléaire, ANS”.
Ho sempre apprezzato la serietà e la competenza dei colleghi dell’IRSN e dell’ASN, che rappresentano per tutti un punto fermo nel campo della sicurezza nucleare. Lo standard medio di sicurezza nucleare in Europa é molto alto e quello francese é tra i più alti del mondo. Gli standard applicati sono stati ulteriormente rafforzati con i “Nuclear Stress Test” effettuati dopo Fukushima, con interventi onerosi per gli esercenti (alcuni sono ancora in corso).
In una nota del 23 novembre 2016, l’ANS ha spiegato che le verifiche sui reattori fermati interessano componenti in pressione del sistema primario del reattore e precisamente alcuni punti della parete del vessel e dei generatori di vapore in cui la composizione dell’acciaio é diversa da quella prevista dal progetto, con una percentuale di carbonio di circa 0.33% contro il 0.22% prevista. E’ necessario verificare se le caratteristiche meccaniche del materiale soddisfano le condizioni previste dall’analisi base di progetto. E’ bene ricordare che ” i componenti rilevanti per la sicurezza in un impianto nucleare sono progettati, eserciti e controllati secondo un quadro normativo estremamente stringente”. Se EdF riuscirà a dimostrare che questo tipo di acciaio garantisce le proprietà meccaniche previste dal progetto potrà esercire gli impianti, altrimenti dovrà sostituire i componenti o avrà delle limitazioni e penalizzazioni nel nuovo esercizio delle centrali.
L’ANS é totalmente indipendente e ha il potere di arrestare in qualsiasi momento una centrale, se reputa che ci sia un rischio per la sicurezza ( decide autonomamente, senza dare ascolto a nessuno) e ha chiesto al Governo anche poteri intermedi che il Governo non le ha concesso. In cosa consistono questi poteri intermedi? Nel poter applicare multe monetarie, se nelle ispezioni vengono evidenziate anomalie o norme non rispettare ( ora é il governo che applica le multe per mancato rispetto di norme, rilevate dall’ANS).
Questo fatto, associato ad una certa prepotenza dell’EdF (simile a quella dell’ENEL monopolistica), é il quadro dello scontro che ha portato il presidente dell’ANS Pierre-Frank Cheve a lavare i panni in pubblico ( in Francia questo avviene difficilmente) e non azzardo ipotesi ed analisi di nessun tipo.
Già da qualche anno eravamo a conoscenza che in alcuni punti della parete del vessel c’era un eccesso di carbonio, però da prove sperimentali effettuate sullo stesso tipo di acciaio conservato all’interno del vessel del reattore e sottoposto ad alto irragiamento e transitori termici é risultato che i difetti di reticolo non si sono mossi e le caratteristiche meccaniche dell’acciaio restano nei limiti prescritti dall’analisi base di progetto. Il presidente Cheve ha messo sotta accusa tutta l’industria francese compresa La Creusot Forge, che costruisce le pentole per il “pot au feu” e gli umidi impareggiabili che durano in eterno, e poi cannoni, carri armati, etc., ed é l’orgoglio dell’industria pesante francese.
Dopo la scoperta di queste anomalie nel contenitore dell’impianto di Flameville, l’Areva nel 2015 ha rivisto il processo di gestione della qualità aziendale di Le Creusot Forge per circa 400 componenti in acciaio realizzati in detto stabilimento dal 1965 in poi. Successivament l’ANS ha richiesto all’Areva e all’EdF di condurre un’analisi per individuare eventuali altri componenti dei reattori in esercizio che potrebbero essere effetti da anomalie simili a quelle dell’EPR di Flameville. Inoltre l’ANS ha chiesto a EdF di giustificare la resistenza meccanica del fondo dei generatori di vapore fabbricati dalla struttura Creusot Forge di Areva o dalla giapponese JCFC.
Edf ha già fornito a ASN i dati sperimentali per dimostrare la sicurezza di funzionamento dei 12 reattori fermati, di questi 7 su 12 sono stati già ispezionati da ANS durante il periodo di manutenzione ordinaria. Inoltre Edf chiedeva per i restanti 5 che le ispezioni fossero eseguite durante le prossime fermate di manutenzione ordinaria, mente ANS ha bloccato gli impianti per effettuare l’ispezione subito. Questa scelta é una grande garanzia per il cittatino europeo e testimonia l’autorevolezza e la professionalità dell’ANS ed é un bene comune europeo da difendere senza esitazioni.
Lo scontro era tra rimandare i controlli a una manutenzione ordinaria o effettuare la manutenzione immediata: ispezione con blocco subito.
La novità é arrivata il 5 dicembre con l’autorizzazione da parte di ANS a EdF di avviare 10 reattori su 12 bloccati per le verifiche di sicurezza relativa alla più alta concentrazione di carbonio nei generatori di vapore. Lo scontro ha avuto un’evoluzione positiva per le preoccupazioni sulla carenza di elettricità in Francia durante la stagione invernale e il problema é stato ridimensionato, nel rispetto della sicurezza nucleare.
L’EdF ha piegato un po’ la testa, si é impegnata a fornire ulteriori informazioni e sta cercando di rispondere celermente ai quesiti di ANS e ad effettuare le prove aggiuntive sui reattori nucleari soggetti a verifiche di sicurezza. I due restanti reattori ancora fermi sono sottoposti attualmente ad un esame molto accurato da parte di EdF da presentare ad ANS per iniziare il processo autorizzativo per il riavvio.
Quale conseguenze per L’Italia?
L’Italia é un Paese importatore di energia elettrica prodotta a costi bassi all’estero, perciò il fermo delle centrali francesi potrebbe avere effetti sulle bollette italiane perché i mercati sono collegati. E’ stato ipotizzato un extracosto che potrebbe andare da 1 miliardo di euro ad 1,5 miliardi. Però ci potrebbe essere anche qualche opportunità per i produttori italiani di elettricità che esportano in Europa (come é già avvenuto dopo l’annuncio di uscita dal nucleare della Germania), se sul mercato transalpino all’ingrosso i prezzi dell’elettricità rimangono intorno al picco di 123 euro per MWh del 30 Novembre.
No Comments